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In questa guida spieghiamo come scegliere una stufa a kerosene.
Le stufe a kerosene sono dei caloriferi portatili che usano il kerosene come risorsa energetica. Il kerosene, infatti, è in forma liquida, come la benzina e la nafta, e quando prende fuoco, nell’apposito bruciatore della stufa, è in grado di sviluppare un calore enorme, che tocca anche i 1200 gradi.
Le stufe che funzionano a kerosene non hanno la necessità di scaricare dei fumi all’esterno dell’abitazione. Quindi puoi usarle senza montare una canna fumaria, cosa che ti permette di trasportarle senza problemi da una stanza all’altra. Però, visto che la combustione ha l’effetto di bruciare molto ossigeno e riempire i locali di monossido di carbonio, quando accendi una di queste stufe, devi anche aprire le finestre e aerare il locale, almeno ogni tre ore.
Funzionamento della Stufa a Kerosene
La stufa a kerosene esiste già da di tempo. Però i modelli più recenti, soprattutto quelli più performanti, sono realizzati con particolare attenzione, sia alla sicurezza che alla resa. Una di queste modifiche, per esempio, riguarda la presenza di un sistema di circolazione forzata dell’aria calda. Questa, infatti, viene raccolta da una ventola e forzata nell’ambiente, per velocizzarne il riscaldamento e ottimizzarne la diffusione. Poi c’è anche un sistema di combustione a doppio stadio, per ridurre al minimo i gas incombusti e la creazione di monossido di carbonio. Infine, almeno tra i dispositivi in dotazione più comuni, c’è anche il misuratore di percentuale di monossido. Questo è tarato in modo tale da sospendere l’erogazione del kerosene se si superano i livelli di guardia.
In pratica la stufa a kerosene funziona come una lampada a petrolio, dove al posto del petrolio c’è il kerosene, che è decisamente più raffinato e rilascia meno residui nell’aria. Sopra il serbatoio che contiene il combustibile, infatti, c’è uno stoppino tondo in fibra di vetro, oppure in treccia di cotone, integrato nel bruciatore. Il kerosene sale lungo lo stoppino per capillarità e il bruciatore lo accende e lo riscalda fino a trasformarlo in gas. Risulta essere proprio questo gas, o kerosene gassificato, a bruciare e a riscaldare l’aria della stanza per convezione e irraggiamento. Ovviamente il bruciatore è stato realizzato per creare la giusta miscela tra combustibile e l’ossigeno circostante, che fa da comburente. E poi è sempre il bruciatore a distribuire correttamente le fiamme. La regolazione della quantità di fiamma, infatti, dipende dalla lunghezza dello stoppino, in quanto aumenta la superfice imbevuta, che è a contatto con l’aria e che di conseguenza brucia più carburante. Per regolare la sua fuoriuscita c’è una manopola che gira in ambedue i sensi e ne regola l’altezza. Del resto la stessa manopola serve a ritrarre lo stoppino al di sotto della soglia di aerazione. Una cosa che ne determina lo spegnimento per mancanza di ossigeno.
Adesso valutiamo anche l’impegno economico che dovrai affrontare se scegli di acquistare una stufa a kerosene. La spesa per l’acquisto, ovviamente, dipende dalle prestazioni della stufa che scegli e se è più o meno accessoriata. Andiamo comunque da un minimo di un centinaio di euro fino alla possibilità di spenderne anche cinquecento, mentre quelli più gettonati, comunque sufficientemente accessoriati e performanti, si aggirano sui 300 euro.
Per l’utilizzo invece devi fare riferimento al costo del combustibile, che in media, e in dipendenza della stagione, può variare di qualche centesimo, ma che difficilmente si discosta da 1,5 euro al litro. Se la tanica in offerta costasse molto meno, allora stai attento perché il suo contenuto potrebbe non essere sufficientemente raffinato, bruciare male e riempirti la casa di cattivo odore. Infine considera che, dato il suo rendimento particolarmente elevato, con un bidone di 20 litri di kerosene ci puoi fare anche una settimana, spendendo in pratica una trentina di euro.
Volendo essere più precisi, sappi che una stufa a kerosene da 3000 Watt termici, con bruciatore a stoppino, riscalda un locale di 40 metri quadri, consumando in media 3 decilitri l’ora. Ma anche un uso moderato della stufa, che tenga il bruciatore acceso semplicemente al minimo, è in grado di dare abbastanza calore ad un ambiente mediamente esteso. Per quello che riguarda la potenza, trovi in commercio dei modelli con una produzione di calore che varia dai 3,3 kW termici ai 6,8 kW, corrispondenti al range tra gli 11000 e i 23000 BTU per ora. E poi c’è da mettere in conto anche l’efficienza energetica, perché in una stufa a kerosene particolarmente efficiente tocca addirittura il 99%. Invece con la caldaia a gas, se va bene, non supera l’85%, e il resto viene bruciato inutilmente. Poi ci sono anche i software capaci di misurare e ottimizzare la resa di un calorifero, piuttosto che di un impianto. Ma diventa un calcolo decisamente più complesso, almeno rispetto alla semplice capacità di valutare la differenza di resa tra due stufe di tipo diverso.
Ma, indipendentemente dalla resa, le stufe a kerosene hanno dei pregi che le rendono uniche. Per iniziare, l’indipendenza totale dalla corrente elettrica, perché se devi accendere e fare funzionare una stufa alimentata a kerosene, lo puoi fare anche in una baita di montagna o in un magazzino privo di contratto per la luce. E se pensi che ci sono moltissimi posti dove l’energia elettrica non c’è, puoi immaginare la grande utilità di questa stufa. Pensa, per esempio, ad un cantiere o ad un garage. Ma anche una roulotte, o il camper, possono essere scaldati velocemente, se accendi una stufa al kerosene.
Risulta essere vero che c’è chi, in questi frangenti, predilige le stufe a gas, ma il confronto non regge, sia che tu abbia delle stufe con bombola di GPL, che un impianto a metano. Infatti la resa e la sicurezza, di una stufa a kerosene, almeno rispetto a quelle offerte dalle bombole, son più elevate.
Risulta essere ovvio che non si può parlare solamente dei lati positivi e che, quando si parla di sicurezza, ci si riferisce sempre ai modelli più recenti e di maggiore qualità. Modelli, quindi, equipaggiati a dovere con tutti i sistemi di controllo, sia della stabilità che delle emissioni di anidride carbonica. E poi c’è anche il problema legato al carburante, che devi sempre avere in casa, o la stufa non funziona. Per fortuna ormai, a differenza di una volta, lo trovi ovunque, anche presso i negozi di ferramenta o nei supermercati.
Come Scegliere Stufa a Kerosene
Diamo un’occhiata allora alle caratteristiche e come scegliere una stufa a kerosene.
La struttura e il suo assemblaggio
Risulta essere facile trovare delle stufe a kerosene economiche realizzate in lamierino leggero. Però, anche se il funzionamento non dipende dalla struttura, la sua solidità è importante. Una stufa come questa, infatti, può subire degli urti involontari o essere collocata in un locale molto umido. Tutti fattori che possono mettere a rischio la sua integrità e renderla inefficiente e meno sicura. Per questa ragione è molto meglio prendere un modello che abbia la struttura in acciaio inossidabile, che tra l’altro, si pulisce con estrema facilità. E poi c’è da considerare anche come è stata fatta. In genere si tratta di oggetti realizzati in unico pezzo, ma se ne cerchi uno smontabile ti verrà più facile sia spostarlo che pulirlo dai residui. Ovviamente a patto che tu non debba armeggiare con chiavi, pinza e cacciavite.
L’autonomia del serbatoio
L’autonomia della stufa a kerosene dipende da quanto la tieni accesa al massimo della potenza. Ma dipende anche dalla capienza del serbatoio. Poi devi tenere conto della quantità di unità termiche, espressa in BTU, e che lo stoppino sia regolabile. Tutte queste variabili determinano la durata di un pieno, di una stufa in funzione. Un dato che in molte stufe trovi riportato in etichetta, secondo dei parametri medi di riferimento. Considera comunque che i modelli più usati di stufa a kerosene hanno un’autonomia che varia tra le otto e le quattordici ore. In ogni caso è sempre bene tenere sotto controllo l’indicatore del carburante, presente sul serbatoio.
La potenza termica
La potenza termica si misura in BTU. Più è alto il numero di BTU più spazio la stufa è in grado di tenere al caldo. Ma dal numero dei BTU, se li sfrutti al massimo, dipende anche il consumo di kerosene. Per questa ragione è meglio scegliere una stufa a kerosene che monti un termostato e regolarlo secondo le reali necessità. E poi controlla sempre che il kerosene che acquisti sia 1-K. Questo, infatti, è il più puro e contiene solo lo 0,04% di zolfo. Il 2-K, invece, brucia lo 0,3% di zolfo e i suoi fumi dovrebbero essere espulsi fuori.
Peso e dimensioni
Peso e dimensioni dipendono dalla potenza e dall’autonomia che vuoi che possegga la tua stufa. Se devi lasciarla ferma in una stanza, allora puoi prendere un modello più voluminoso e più capiente. Se, invece, la devi utilizzare in tutte le stanze, allora una stufa più piccola sarà più facile da gestire.
Sistema di accensione
Il sistema di accensione di una stufa a kerosene è basato su un bottone da premere per innestare la scintilla, dopo aver messo su “on” la manopola di erogazione. L’innesco può essere attivato dalla corrente elettrica, oppure con una batteria.
La sicurezza
La sicurezza, quando si tratta di calore e fiamme, è fondamentale. Per questa ragione devi fare molta attenzione che siano presenti sulla tua stufa almeno i principali sistemi di sicurezza. Vediamo i più importanti.
-Interruttore di ribaltamento
Si tratta di un interruttore automatico che disattiva la stufa qualora dovesse ribaltarsi per un urto o un movimento errato.
-Interruttore di surriscaldamento
Anche in caso di surriscaldamento della stufa deve esserci un sistema che blocca l’erogazione del carburante e spegne la stufa.
-Rete di sicurezza
Gli elementi scaldanti della stufa devono essere sempre dotati di una rete di protezione, che eviti che qualcuno involontariamente possa toccarle e bruciarsi.
Stufe a Kerosene più Vendute
Per terminare, mettiamo a disposizione una lista delle stufe a kerosene più vendute online con il relativo prezzo.
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