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Lo sai che scegliere la stufa giusta per i mesi più freddi può sembrare una missione complicata? D’altronde, con le varie opzioni presenti in negozio—stufe elettriche, a pellet, a legna, a bioetanolo—e, ovviamente, a gas o a combustibile liquido, è facile trovarsi un po’ spaesati. Ecco perché, se ti sta balenando in testa la domanda “Stufa a gas o a combustibile liquido, quale conviene?”, sei nel posto giusto. In questo articolo, proverò a sciorinare i vantaggi e gli svantaggi di entrambe, con qualche nota pratica che potrebbe davvero aiutarti nella scelta.
Perché prendere in considerazione una stufa portatile?
Prima di tuffarci nei dettagli (o meglio, prima di avventurarci) su gas e liquido, è utile chiedersi: perché una stufa portatile? Per tanti, una stufa non fissa rappresenta una risorsa semplice e immediata quando il freddo colpisce e il riscaldamento centralizzato non basta o, peggio ancora, è assente. Magari vivi in una casa vacanza, o hai un locale che non usi spesso e non vuoi investire in un impianto costoso. E poi, ammettiamolo, è anche comodo poter spostare la fonte di calore da una stanza all’altra, specie se stai cucinando in cucina e poi ti sposti in salotto a leggere un libro.
Ma in cosa si differenziano le due tipologie “a gas” e “a combustibile liquido”? E quando conviene preferire l’una piuttosto che l’altra?
Stufe a gas: come funzionano e cosa offrono
Le stufe a gas sfruttano una bombola di GPL (di solito propano o butano), collegata internamente e protetta da un pannello di copertura. In commercio trovi modelli infrarossi e catalitici, con diverse potenze e design. Il bello di queste stufe è che offrono un calore immediato e piuttosto intenso, soprattutto nei modelli infrarossi.
Principali vantaggi di una stufa a gas
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Riscaldamento rapido: Se ti piace stare davanti a una fonte calda appena accesa, le stufe a gas infrarossi danno un calore frontale davvero piacevole. In pochi minuti, senti già un tepore avvolgente.
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Costo contenuto: L’investimento iniziale per una stufa a gas può essere relativamente basso, talvolta attorno ai 100 euro (a seconda del periodo e delle promozioni). Considera poi che il prezzo della bombola è variabile, ma in molti casi resta competitivo.
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Facile reperibilità del combustibile: Puoi acquistare la bombola nei negozi specializzati e cambiarla quando finisce. E se scegli GPL (soprattutto propano), hai un prodotto piuttosto diffuso e affidabile.
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Sistemi di sicurezza integrati: La normativa prevede l’uso di valvole antiribaltamento, analizzatori dell’anidride carbonica e termocoppie per spegnere il flusso di gas se la fiamma si estingue.
Svantaggi delle stufe a gas
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Necessità di bombola: La bombola occupa spazio e va sostituita periodicamente. Se ne usi la stufa tutti i giorni, potresti dover cambiare la bombola più spesso di quanto immagini.
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Ventilazione obbligatoria: Anche se non serve una canna fumaria, è importante che la stanza sia ben arieggiata o dotata di aperture per il ricambio d’aria. Se l’ambiente è minuscolo o senza finestre, potresti avere problemi.
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Uso con cautela: Bisogna stare attenti a odori di gas o possibili perdite. Nulla di tragico se si fa un controllo periodico, ma richiede un po’ di responsabilità.
Stufe a combustibile liquido: caratteristiche salienti
Se non hai mai usato una stufa a combustibile liquido (spesso al kerosene o una paraffina raffinata), potrebbe sembrarti una novità. In realtà, in tante zone d’Italia e d’Europa vengono adoperate da anni, soprattutto per ambienti di piccola o media grandezza. Queste stufe non necessitano di una bombola di gas e non sempre hanno bisogno di elettricità (a parte certi modelli elettronici).
Perché valutare una stufa a combustibile liquido?
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Niente bombola ingombrante: Il “carburante” è un liquido che si compra in taniche (da 5 o 10 litri), abbastanza semplice da trasportare.
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Libertà di posizionamento: Molte di queste stufe non richiedono un collegamento alla rete elettrica (escluse le elettroniche, che però hanno altre comodità come termostati e timer). Quindi, le puoi mettere anche in ambienti isolati, come un garage o un capanno (fermo restando un minimo di aerazione).
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Calore diffuso: La fiamma (o lo stoppino, a seconda del tipo) riscalda, e una ventola interna (se presente) può aiutare a distribuire il calore. Ci sono modelli che promettono una resa calorica interessante, con un consumo ragionevole.
Svantaggi e aspetti da considerare
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Odore del combustibile: Alcuni trovano fastidioso l’aroma che si sprigiona all’accensione o allo spegnimento. Con combustibili di alta qualità, l’odore è minimo, ma comunque presente, specie in ambienti piccoli.
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Reperibilità del liquido: Devi trovare un rivenditore affidabile e acquistare taniche, gestendo i rifornimenti prima che finiscano. È meno comune del GPL, anche se in molte zone è comunque diffuso.
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Sicurezza: Pur essendo dotate di sistemi di spegnimento automatico e sensori, le stufe a combustibile liquido vanno maneggiate con cura. Il serbatoio interno (che di solito va riempito separatamente) deve essere caricato senza rovesciare carburante in casa.
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Costi variabili: Il prezzo del combustibile liquido può fluttuare parecchio, e alcune marche sono più costose di altre.
Un occhio alla potenza termica
Quando devi decidere se puntare su una stufa a gas o su una a combustibile liquido, prova a guardare le specifiche di potenza (in kW) o di resa calorica. Se hai un ambiente di 30-40 mq, potresti avere bisogno di 3-4 kW di potenza per sentirti davvero al caldo. Certo, questo dipende anche dall’isolamento della tua casa e dal clima esterno.
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Stufe a gas: Possono raggiungere facilmente i 4,2 kW nei modelli infrarossi. Le catalitiche, un po’ meno (circa 3 kW).
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Stufe a combustibile liquido: Vanno da 2-3 kW fino a 4-5 kW nei modelli più performanti. Alcune versioni elettroniche possono essere programmate e gestite con precisione, assicurando un calore costante e un consumo moderato.
Ma c’è l’odore? E la qualità dell’aria?
Una delle domande più comuni riguarda l’emissione di odori o fumi.
Stufa a gas
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Emette anidride carbonica e vapore acqueo: Se la combustione è corretta, non ci sono fumi pesanti. È comunque obbligatorio arieggiare l’ambiente, per evitare eccessi di CO₂.
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Non produce cenere: Nessun cassettino da svuotare, cosa che invece può capitare con una stufa a pellet o a legna.
Stufa a combustibile liquido
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Può emettere odore: Soprattutto all’accensione o allo spegnimento, c’è un leggero sentore di carburante. Se usi un combustibile di qualità, il fenomeno è ridotto.
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Niente canna fumaria: Anche qui, si parla di combustione pulita (per lo più). Tuttavia, un ricambio d’aria regolare è essenziale.
Entrambe, quindi, non necessitano di canna fumaria, ma richiedono un minimo di ventilazione.
Gestione quotidiana: ricariche, manutenzione e sicurezza
Un altro aspetto fondamentale per la scelta è la praticità d’uso.
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Stufa a gas
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Devi controllare la bombola: se noti segnali di esaurimento, la sostituisci con una piena.
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Può essere necessario un controllino alle guarnizioni e al tubo di collegamento.
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In caso di perdite di gas, avverti subito un odore caratteristico (il GPL è odorizzato appositamente).
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Stufa a combustibile liquido
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Devi ricordarti di fare il pieno al serbatoio interno, magari tramite un piccolo contenitore di rifornimento, facendo attenzione a non gocciolare.
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Alcuni modelli includono filtri o sistemi di accensione elettronica; può essere utile dare una pulitina ogni tanto per evitare accumuli di residui.
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Spegnere e riaccendere durante il rifornimento è prassi obbligatoria: non vuoi certo maneggiare il carburante con la stufa ancora accesa.
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Quanto consumano e quanto ti costeranno?
Il costo complessivo dipende, ovviamente, da quante ore di utilizzo e dalla potenza impostata. Tuttavia, si possono fare alcune considerazioni di massima:
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Stufa a gas:
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Una bombola da 15 kg può durare in media 40-50 ore se usata a massima potenza. Se la tieni a un livello più basso, durerà di più.
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Il prezzo della bombola varia in base alla zona e alla marca, ma solitamente oscilla tra i 25 e i 35 euro (alcuni riferiscono cifre più alte o più basse, dipende dal periodo).
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Stufa a combustibile liquido:
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Un litro di combustibile potrebbe avere un prezzo che va dai 2 ai 4 euro, in base a marca e tipologia.
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Il consumo orario può aggirarsi tra 0,2 e 0,4 litri all’ora, a seconda della potenza impostata e del modello. Un calcolo indicativo? Se la stufa brucia 0,3 litri/ora, in 10 ore consumerà 3 litri.
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In entrambi i casi, c’è la comodità di pagare man mano che si acquista la bombola o la tanica. Non ci sono bollette separate (come succede con la corrente o il metano), ma i prezzi possono fluttuare e conviene dare un’occhiata in giro per trovare l’offerta migliore.
Scegliere in base all’ambiente e alle esigenze
Alla fine, il vero segreto è capire come e dove userai la stufa. Hai una stanza di 40 mq da scaldare per un paio d’ore al giorno, giusto quando torni dal lavoro? O devi rendere accogliente un salone di 60 mq per tutta la sera?
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Stanze ampie: Di solito, le stufe a gas infrarossi (4,2 kW) se la cavano bene, purché l’ambiente sia ventilato e tu abbia lo spazio per la bombola. Anche alcune stufe a combustibile liquido più potenti possono andar bene, ma occhio al consumo di liquido.
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Stanze piccole: Qui è più importante la questione dell’odore (soprattutto per le stufe a liquido) e della ventilazione. Se l’ambiente è molto ridotto, la stufa a gas potrebbe spegnersi spesso a causa dell’analizzatore ambiente (per troppa anidride carbonica).
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Uso sporadico o quotidiano: Se accendi la stufa solo saltuariamente, potresti preferire quella a liquido, evitando di comprare una bombola ingombrante. Se invece la usi ogni giorno per molte ore, la stufa a gas è forse più conveniente sul lungo periodo (dipende dal prezzo del GPL nella tua zona).
Occhio alla manutenzione e alla garanzia
In generale, tutte le stufe di fascia medio-alta sono coperte da almeno 2 anni di garanzia. I marchi più noti offrono centri assistenza diffusi sul territorio, il che può essere un vantaggio se qualcosa dovesse andare storto.
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Stufa a gas: Controlla periodicamente lo stato del tubo (andrebbe sostituito ogni 5 anni circa, secondo la data di scadenza riportata sul tubo stesso). Fai attenzione all’usura delle parti in plastica.
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Stufa a combustibile liquido: Alcuni modelli includono filtri di ricambio da sostituire a intervalli regolari. Verifica che lo stoppino (se presente) sia in buone condizioni.
Conclusioni
Se sei ancora incerto, sappi che non esiste una risposta universale alla domanda “Meglio la stufa a gas o quella a combustibile liquido?”. Dipende dalle tue abitudini, dallo spazio a disposizione, dalla frequenza d’uso e dalla soglia di tolleranza all’odore di combustibile.
Vuoi un calore forte, immediato, e non ti dispiace gestire una bombola da 10 o 15 kg? Allora la stufa a gas è una fedele alleata, specie se scegli un modello infrarossi con una bella potenza di 4,2 kW.
Se invece preferisci evitare bombole e ti piace l’idea di una stufa autonoma, magari più facile da spostare in zone prive di collegamento elettrico (o quasi), una a combustibile liquido può darti soddisfazione. L’importante è scegliere un liquido di buona qualità per ridurre al minimo gli odori.
In ogni caso, la regola più importante è sempre la prudenza: tieni d’occhio i sistemi di sicurezza, arieggia la stanza di tanto in tanto e non ignorare eventuali segnali di malfunzionamento. Se gestita correttamente, una stufa portatile, che sia a gas o a liquido, può rendere i tuoi inverni più confortevoli e, perché no, farti anche risparmiare qualcosa sulla bolletta del riscaldamento tradizionale.